Si mangia per vivere, non si vive per mangiare

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giovedì 25 novembre 2010

Pizza con la scarola e pane, senza glutine


In casa mia nel periodo invernale questo piatto semplice e gustoso ha sempre avuto un posto di rilievo. Da quando mangio senza glutine mia madre me lo ha fatto diverse volte, e per me è sempre stato un piacere ritrovare uno dei sapori della mia infanzia. Domenica, visto che sabato al supermercato mi ero ritrovata davanti a due bei cespi di scarola ed inevitabilmente avevo pensato alla gustosa pizza di   mia madre, mi sono messa in cucina e per la prima volta questa ricetta l'ho eseguita io. Con successo, direi, visto che la sera non ce n'era più neanche un pezzetto!

Come spesso succede con le ricette tramandate dalle mamme o dalle nonne, per  il ripieno gli ingredienti sono a occhio...  manciate, pizzichi... mentre sarò molto precisa sull'impasto, che è venuto veramente buono, un po' più sottile di come lo fanno a Napoli ma questo solo perché avevo paura che trattandosi di un impasto senza glutine potesse lievitare male o rimanere troppo asciutto. Dovessi rifarlo penso che  stavolta oserei farlo un po' più alto visto che ha lievitato bene ed il ripieno umido lo ha mantenuto morbido e gustoso.

Ed ecco  la ricetta.

Per la base

Ingredienti: 125 gr di farina Bi-Aglut per pane e paste lievitate, 250 gr di farina Mix B Schar, 250 ml di acqua tiepida, 1/2 cucchiaino di sale, 1 panetto di lievito fresco (che tengo sempre in congelatore), 3 cucchiai di olio extravergine di oliva, sale q.b. (io ne ho usato 1/2 cucchiaino  ma si va a gusto).

Per il ripieno: due cespi di scarola, uno spicchio d'aglio, un pizzico di peperoncino, una manciata di pinoli, una di uvetta, una di capperi, olive snocciolate e tagliate.

Procedimento: io ho usato il Bimby per impastare tutto, poi ho finito la lavorazione a mano. Il procedimento senza l'ausilio di un robot da cucina è quello classico della farina disposta a fontana sul piano di lavoro mescolata con il sale, lievito sciolto nell'acqua tiepida con lo zucchero e versato nel centro della fontana insieme all'olio, ed incorporazione graduale della farina.  




Se necessario (io  l'ho dovuto fare) usare un altro po' di farina per finire di formare i classici panetti (uno più grande per la base, uno più piccolo per la copertura) da far lievitare tenendoli al caldo per una mezz'oretta.

Nel frattempo prepariamo il ripieno: lavare bene la scarola, asciugarla bene e tagliarla a pezzi. Soffriggere in un po' di olio extravergine di oliva l'aglio ed il peperoncino,  poi versare la scarola: essendo questa voluminosa ci vorrebbe una pentola molto grande, ma volendo se ne può soffriggere  una parte, quando appassita se ne aggiunge ancora, e così via fino ad averla tutta nella pentola. Arrivati a fine cottura  aggiungere l'uvetta, i pinoli, i capperi e le olive, aggiustare di sale. Spegnere e far raffreddare.


 



Lavorare di nuovo la pasta, e stendere il panetto più grande su un pezzo di carta da forno che  vada a misura nella teglia da foderare (io ne ho scelta una rettangolare)  
Ritagliare eventualmente la pasta in eccesso e bucherellare quella sul fondo, versare il ripieno preparato mentre la pasta lievitava. Coprire con il secondo panetto steso su misura (io mi sono aiutata con il mattarello ma forse con un impasto meno sottile non ce n'è bisogno) e far aderire i bordi sul tutto bagnando con poca acqua.

Cuocere nella parte bassa del forno (in modo che il fondo non resti crudo e bagnato) a 200°C per circa 30 minuti.
  
La pasta dovrà avere un bel colore dorato.
Sfornare, servire tiepida.
 

   

Eccola qui, gustosa anche fredda.

E con la pasta in eccesso, ecco cos'ho fatto:









... Da leccarsi i baffi!




2 commenti:

  1. Oh, mamma...è quasi l'una (di notte!), ma non ne disdegnerei ugualmente un pezzettino, se l'avessi qui...complimentissimi, e grazie x la ricetta !!!

    Bacio *

    Maddy

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  2. ... ed è rigorosamente vegetariana, anzi per quanto ne so anche veganiana visto che non ci sono uova. La puoi fare con la tua farina 00, credimi è gustosissima. Ciao Maddy!

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