Si mangia per vivere, non si vive per mangiare

Si mangia per vivere, non si vive per mangiare
Si mangia per vivere, non si vive per mangiare

mercoledì 24 ottobre 2012

Un pallone per Edoardo



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Edoardo è il bellissimo bimbo di Franca, collega ed amica, che mi ha chiesto quasi imbarazzata se avevo tempo e voglia di fare una torta che facesse felice un piccolo appassionato di calcio.
Abbiamo cercato insieme qualcosa che potesse piacergli, ed abbiamo optato per questa torta, apparentemente semplice da realizzare.

In realtà ho trovato più difficoltà di quanto immaginassi. Vero che spesso mentre faccio queste cose mi dedico ad almeno altre due, il che rende ovviamente i tempi più lunghi e la concentrazione un po’ vacillante… ma detto francamente non è stato semplice mettere insieme esagoni e pentagoni su una superficie non piana, mi sono ritrovata quasi a digrignare i denti nel tentativo più volte fallito di far coincidere tutti i bordi, senza lasciare spazi vuoti né farli mai accavallare. Tira di qui, taglia di là, togli un pezzo, aggiungine un altro, meno male che ho due figlie femmine che faccio felici con rose e calle tanto più semplici da fare!!!

Però il risultato alla fine non mi dispiace. 

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Come ho fatto?

Prima di tutto ho preparato due torte rotonde del solito pan di spagna. La prima l’ho scavata con la solita tecnica, bagnata con la solita bagna, farcita con la solita crema, messa in frigo per una notte con un peso sopra per farla rassodare bene.
La seconda l’ho tagliata a strisce, ed ho usato una scodella rotonda foderata di pellicola per preparare un simil-zuccotto: ho foderato la scodella con le strisce, le ho bagnate, ho versato sul fondo la crema, e coperto con altre strisce. Ho coperto con un piatto su misura e messo in frigo per tutta la notte.
Il giorno dopo ho spalmato la base rotonda con un bello strato di ganache preparata con cioccolato fondente e panna non zuccherata (la pasta di zucchero è dolcissima, e questa ganache la rende meno stucchevole oltre ad avere il potere di far aderire perfettamente la pdz). Poi, con estrema attenzione per non rompere il tutto, ho sovrapposto lo zuccotto alla base rotonda. Ho spalmato anche sopra lo zuccotto la ganache e sono partita con il mio sgangherato puzzle in pasta di zucchero preparando ottimisticamente qualche esagono bianco e qualche pentagono nero sul ripiano e pensando, ma guarda com’è facile da fare questa decorazione!!!!

Povera illusa.

E vi dirò…. non è stata una passeggiata neanche metterci intorno quel ciuffo d’erba. Lascio alla fantasia di chi legge le mie difficoltà.

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Insomma ci ho lasciato più di un MAPORCACCIALAMISERIACCIAINFAME su questo pallone.

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… Però però… la felicità e l’entusiasmo del bimbo che dal racconto della mamma era al settimo cielo mi hanno ripagata abbondantemente dell’ammattimento. Un’orda di bimbi intorno alla mia torta a chiedere, ma è un pallone vero??? e dita tese a toccarlo mentre la mamma non riesce a contenere l’entusiasmo ed a fare una foto decente….. qualcuno mi dica cosa c’è di più bello della felicità di un bambino.

La perfezione non è di questo mondo, tanto meno del mio, ma mi sento proprio contenta nel postare il mio imperfettissimo pallone
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In quanto alla torta, Franca mi ha reso ancora più felice nel dirmi che ha ritrovato nel suo sapore quello delle torte della sua infanzia, un sapore dimenticato che l’ha quasi commossa. Insomma a volte mi sento noiosa…. solito pan di spagna, solita farcia, solita bagna…. ma questa è la ricetta del pandispagna che anch’io mangiavo da bimba, quello della mamma, e mi sa che continuerò ad  essere noiosa Sorriso ed a……..


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….. leccarmi i baffi !!!





lunedì 15 ottobre 2012

Rifatte senza glutine: pasta alla crema di peperoni, rifatta da Anna e Gianna

 
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Oggi, dopo una lunga pausa estiva, riparte la nostra iniziativa delle Rifatte senza glutine. Chi dovesse incappare qui per la prima volta, o come me fosse un po’ distratto e smemorato e volesse un promemoria, troverà qui la spiegazione di come e perché è nata questa iniziativa.


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Oggi la RR (Ricetta Rifatta) è quella della pasta alla crema di peperoni, di Elena, ed esattamente come tutte le altre ricette dell’iniziativa (credo che tutte noi dopo averci pensato molto abbiamo scelto una ricetta che sapevamo particolarmente gradita al palato) è una sinfonia.  
 
Elena è per me una persona speciale. Sì, lo so bene, su internet si sprecano, e spesso del tutto a sproposito, frasi di questo tipo. "Oh che bella persona sei, si sente che sei proprio speciale"….. Ecco, approfitto di questa occasione per dire che se faccio un complimento ad una persona, è perché lo sento. Se non lo sento, non sono capace di farlo. Magari non dirò mai “senti tizia, mi stai proprio sulle scatole e ti ritengo di una pochezza mentale mostruosa”…. però a quella stessa persona non sarò mai capace di fare un falso complimento.  Questo per dire, semplicemente, che Elena è per me una persona speciale “davvero”, e non perché va di moda dirlo sul web. Con lei, che pur non conosco personalmente, ho fatto lunghe chiacchierate al telefono. Mi ha chiamata quando aveva bisogno di una spalla amica, o per condividere il piacere di una ricetta...ma soprattutto… soprattutto, lo ha fatto quando sapeva che stavo annegando in un pozzo infinito di dolore. Abbiamo pianto insieme, trovando l’una nell’altra conforto, e l’una per l’altra le parole giuste. Abbiamo riso tra le lacrime, e deciso in silenzio che l’amicizia può nascere, oh se può nascere, anche tra persone che non si sono mai incontrate materialmente. Le ho promesso che un giorno le piomberò in casa e… lo farò. La Sicilia è una terra che amo, dove vivono persone che amo, ed ho in programma di tornarci non appena mi sarà  possibile per riabbracciare vecchi e grandi amici che non vedo da troppo tempo, e per conoscere lei, finalmente: Elena, del blog “celiaca pasticciona”, che tutto è fuorché pasticciona, e che nell’elenco delle ricette per “Rifatte senza glutine” ha inserito questa, facile, gustosa, profumata e colorata. Come dicevo all’inizio del post, una sinfonia.
 
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La ricetta di Elena, che ho eseguito senza praticamente nessuna variazione escluso nel formato della pasta:

Ingredienti per 4 persone: 2 spicchi di aglio, ½ cipolla bianca, 2 peperoni rossi, 2 pomodori medi maturi (altrimenti una scatola di polpa di pomodoro o pomodoro pelato fatto a pezzi), 1 confezione di panna da cucina ( nel 2012 queste sono senza glutine: yochef Parmalat e Chef Leggera Parmalat) o panna liquida fresca (quella da montare naturale, senza nessuna aggiunta di zucchero) oppure latte (io ho usato la panna uht di marchio Esselunga), 1 ciuffo di basilico, sale, pepe e olio e.v.o. quanto basta.
400 g di fettuccine (io ho usato quelle senza glutine della Bioalimenta, buonissime; ne ho messe un po’ di più dato che un po’ squagliano nell’acqua di cottura). Mentre io ho usato i fusilli trafilati al bronzo di marchio Nutrifree,
 
Prima di tutto sbollentare in acqua calda i pomodori per 5 minuti e privarli di semi e buccia. In una padella antiaderente fare soffriggere in un filo di olio e.v.o.  la cipolla tagliata con gli spicchi di aglio aperti a metà; aggiungere i peperoni tagliati a pezzettini e procedere con la cottura a fuoco medio. A metà cottura aggiungere i pomodori fatti a pezzi e far cuocere per circa 10 minuti. Passare tutto al passa pomodoro o centrifugare con il Minipimer (io ho usato il Bimby, ed ho lasciato intatta qualche strisciolina di peperone che avevo tagliato apposta allo scopo di farne una piccola decorazione). Verrà fuori una crema. Aggiungere la panna liquida e il basilico tritato, mettendone da parte un po’ per guarnire i piatti alla fine. Se si sceglie di usare il latte servirà un cucchiaio raso di amido di mais o di riso setacciato con un piccolo colino per addensare la salsa.
Salare e pepare.
Cuocere la pasta e farla saltare nel sughetto. Uno sballo!
Buon appetito!
 
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Sì, uno sballo direi che è proprio la parola giusta, Elena!!! Familiari ed ospiti hanno gradito moltissimo, e come preannunciato da te, è un piatto che anch’io temevo poco digeribile e che invece mi ha fatto dormire sonni tranquilli ed indisturbati.
Ed ora….. squilli di tromba!!!!!!! …anche questo mese ospito una persona che mi ha contattato qualche mese fa attraverso questo blog, e che per puro caso si chiama Gianna, come l’altra mia ospite di fine estate. Come ho fatto per la prima, lascio la parola a lei affinché si presenti da sola.


Buongiorno a tutti, tempo fa ho inviato un messaggio ad Anna (senza conoscerla) più o meno così…

“Buongiorno Anna, la mia più cara amica che, al contrario di me, non ama il web, ha una figlia celiaca. Ho curiosato in alcuni blog, e devo dire che il tuo è una manna… un pozzo senza fondo, dal quale attingere consigli, suggerimenti e, ovviamente, ricette. Ne ho scaricate alcune per la mia amica, che ha già sperimentato con successo. Complimenti davvero!!! Le ricette sono semplici e spiegate molto-molto-molto bene!!!

Ho spulciato anche in “Rifatte senza glutine”…..

Se ti facesse piacere aggiungere un’amica… bè, io sarei disponibile… altrimenti grazie per i preziosi consigli “
Il giorno dopo ho risposto, con molto piacere, alla richiesta di amicizia che Anna mi aveva inviato ed ora sono qui, sempre grazie a lei che mi ospita…

Ho rifatto la ricetta di Elena, almeno ci ho provato. A voi il giudizio… grazie a tutte e soprattutto a te, Anna!!!
 
 
PASTA CON I PEPERONI

Ingredienti per 4 persone: 1 spiccio d’aglio, 2 peperoni: 1 rosso e 1 giallo (per fare colore), 2 pomodori perini maturi, 1/2 confezione di panna da cucina,  qualche fogliolina di basilico e di prezzemolo, un pizzico di sale e olio evo q.b., penne rigate (linea senza glutine Coop)

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Procedimento: Ho arrostito i peperoni nel forno a 200° fino a quando ho visto la pelle gonfiarsi ed abbrustolirsi. Li ho fatti raffreddare in frigo prima di spellarli (si fa più in fretta). Dopo di che li ho tagliati a pezzetti irregolari.
Intanto ho spellato a vivo i pomodori, li ho messi in padella con lo spicchio d’aglio tritato finemente, l’olio e le foglioline di basilico tritate.

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   Ho fatto soffriggere il tutto ed appena i pomodori cominciavano a disfarsi ho unito i peperoni, che essendo già cotti, avevano solo bisogno di amalgamarsi al pomodoro e sciogliersi un po’.

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Ho unito la mezza scatolina di panna e pochissimo sale.
Nel frattempo ho messo a bollire la pasta, l’ho portata quasi a fine cottura e poi l’ho fatta saltare per pochi minuti nel sugo di peperoni.
Ho impiattato, decorato il piatto con le foglioline di basilico e di prezzemolo e portato in tavola ed ora, per onorare la gentile persona che mi sta ospitando,…

 
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…LECCHIAMOCI I BAFFI !!!!!!!


Ah ah ah...... quest'ultima frase non poteva mancare dopo una ricetta così!!!! Grazie Gianna e soprattutto grazie mia fantastica Elena  ♥♥♥♥♥♥♥


Nota importantissima:  le Rifatte senza glutine torneranno nel web il 15 novembre con la ricetta di Oxana:Blinis alla zucca, farina di ceci e ricotta

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mercoledì 10 ottobre 2012

Un cestino di rose e calle


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Per mia sorella, che ha festeggiato pochi giorni fa i suoi primi 50 anni, desideravo fare una torta speciale.

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Ci ho lavorato nel mio tempo libero da lavoro ed impegni vari per quattro giorni, facendo prima le calle mentre mia cognata faceva le rose, poi i  manici del cestino che ho messo a seccare in modo da poterli applicare facilmente, e infine le foglioline. Per le rose e le calle, e per i link dove trovare molti consigli, guardare qui.

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Due passioni possono anche essere esercitate in contemporanea :)

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Due sere prima del pranzo in cui mia mamma ha radunato tutta la nostra famiglia per festeggiare, ho cotto il mio solito sperimentatissimo pan di spagna (unica differenza rispetto alla ricetta originale, ho usato metà farina Biaglut e metà DS) e una volta freddo l'ho farcito con questa meravigliosa tecnica usando solita bagna e solita crema, ed ho messo il tutto in frigo nella teglia per una notte ed una mattina, in modo che raffreddando bene acquistasse stabilità. La ganache, messa in frigo insieme alla torta, l'ho fatta sciogliendo a bagnomaria 300 gr di cioccolato bianco con 120 gr di panna liquida.
Il giorno dopo ho tirato fuori dal frigo la ganache per farla ammorbidire per circa un'ora, poi l'ho spalmata su tutta la superficie del dolce. Ho coperto la parte superiore della torta con un disco di pasta di zucchero bianco fatta con la solita ricetta (ma avrei forse dovuto colorarlo di verde), ed ho iniziato a costruire l'intreccio di vimini.
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Ho applicato il bordo del cestino ed i manici, poi le rose nel centro insieme a qualche fogliolina, infine le calle sul bordo esterno. Nell'insieme il risultato mi ha soddisfatto anche se da perfezionista quale sono  vorrei aver fatto qualche fiore in più.

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Il biglietto di accompagnamento al regalo diceva: "Per il tuoi cinquant'anni abbiamo pensato ad una bella crociera nei Caraibi. Ti occupi tu dei nostri gatti mentre noi siamo via?". Ovviamente ispirata da internet, ma divertente no?
L'interno della torta? Nella confusione mi sono dimenticata di fotografarla ma era....

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... da leccarsi i baffi!!!



sabato 6 ottobre 2012

Quanti modi di fare e rifare: le palline di semolino di nonna Adele



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Che simpatia mi faceva questa ricetta delle “Apine”. Perché queste palline sono carine a vedersi, perché anche mia nonna, la mia adorata nonna sprint, si chiamava Adele, perché mi piace il semolino e quando lo faccio in casa sono tutti contenti, insomma…. non potevo non aderire anche questo mese a “quanti modi di fare e rifare”. E mi sa che questa ricetta la farò e rifarò molte molte volte, perché le palline sono andate a ruba, e perché devo vincere la sfida di rifarle senza i piccoli problemi che ho trovato.
Mi preoccupava un po’ il fatto che l’ingrediente principale fosse il semolino. Di semolino gluten free io trovo solo un tipo, quello di marca Sineamin, e per quanto ricordi ormai solo vagamente il sapore del semolino glutinoso, di sicuro la consistenza non è proprio la stessa. Comunque come prima volta ho voluto seguire la ricetta pari pari: mi è venuto un impasto collosissimo, appiccicoso ed ingestibile. Non ho trovato di meglio che aggiungere farina di riso fino ad ottenere un impasto più lavorabile, ho fatto delle palline un po’ mogie che però in cottura si sono addensate e….. mamma mia che buone! Troppo buone per non rifarle!!! E le rifarò, usando un po’ più di semolino rispetto alla dose usata da nonna Adele, però ho l’impressione che un po’ di farina sia comunque indispensabile per rendere meno colloso l’impasto.
Comunque… marito e figlie le hanno trovate deliziose. Io pur sempre molto critica con me stessa, altrettanto. Non so se alla fine oserò cambiare la ricetta usata, visto che il risultato è stato tanto gradito.
Ingredienti: un litro di latte, 250 gr di semolino senza glutine (Sineamin), 2 uova (la ricetta originale diceva 3 tuorli, ma ho l’incubo del colesterolo), 50 gr di burro, 50 gr di parmigiano reggiano grattugiato, 2 pizzichi di sale. In più, 5 cucchiai di farina di riso garantita senza glutine.
Procedimento: mettere il latte in una casseruola, quando alza il bollore mettere il semolino a pioggia come fare una polentina.
Sempre mescolando fare cuocere qualche minuto e togliere dal fuoco.
Incorporare il burro e mescolare bene. Aggiungere le uova una alla volta facendole assorbire bene, poi il formaggio grattugiato ed il sale. Versare in una ciotola fredda e far intiepidire.
A questo punto ho aggiunto i 5 cucchiai di farina di riso ed ho mescolato bene. L’impasto è rimasto molto morbido, ma ha perso la consistenza collosa.
Ho messo un po’ di farina in un piatto e, aiutandomi con due cucchiaini, ho versato qualche mucchietto di impasto nella farina per poi rotolarlo tra le mani fino a farne delle palline più o meno regolari e molto morbide, della misura di una piccola noce.
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Le ho cotte in acqua leggermente salata fino a che sono venute a galla, le ho scolate, condite con burro e parmigiano, portate in tavola……
Mamma ma cos’è questa roba?
Mangiate, è roba buona (‘ncrociamo le dita).
La prova del nove. Silenzio, parlano le mandibole.
Ehi ma che buone che sono…. ce n’è più???

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Eh sì….. con quanti modi di fare e rifare,  anche stavolta ci siamo tutti….
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…leccati i baffi!!!

lunedì 1 ottobre 2012

Crostata ricotta uvetta e cioccolato


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Un dolce di sapore classico, che sa di nonne e ingredienti "a occhio", una di quelle vecchie ricette un po' dimenticate, ritrovata in un quaderno logorato. L'ho rifatta per il compleanno non festeggiato di un amico che ha bisogno di dolcezza, una torta senza candeline e senza scritte inopportunamente allegre, ma che ha strappato comunque un sorriso ed un gratificante "buona!" seguito dalla richiesta di una seconda fetta.

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Ingredienti:
Per la pastafrolla: farina Bi-Aglut sfornagusto (saccchetto da 1 kg) 200 gr, farina Glutafin Select 160 gr, zucchero 150 gr, scorzetta di limone, burro ammorbidito a temperatura ambiente 150 gr, 1 uovo intero, lievito per dolci consentito (io uso il Colombo) 6 gr, un pizzico di sale, 1 bustina di vanillina consentita.
Per il ripieno: 250 gr di ricotta, 2 uova, 100 gr di zucchero, 100 gr di uva sultanina, 50 gr di cioccolato fondente a scaglie o gocce di cioccolato, 1 bicchierino di rhum.



Procedimento per la pasta frolla: se avete uno sbattitore o un'impastatrice lavorate tutti gli ingredienti insieme fino alla formazione di un impasto omogeneo e senza grumi, morbido ma non molle. Altrimenti lavorare a mano sul piano di lavoro, usando soprattutto i palmi delle mani, senza affondare le dita nell'impasto. Se necessario far riposare in frigo una mezz'ora.
Procedimento per il ripieno: Mettere a bagno in un bicchierino di rhum l'uvetta e farla gonfiare bene (se avete fretta.... scaldate il tutto un minuto nel microonde...). Sbattere le uova con lo zucchero, aggiungere la ricotta avendo cura di scioglierla bene. Aggiungere l'uvetta ed il cioccolato.


Foderare con la pasta frolla una tortiera preferibilmente apribile. Io continuo ad usare questo sistema, veloce e preciso.
Versare il ripieno sulla base, ricoprire con pasta frolla, ripiegare i bordi ed infornare a 180°C per circa 20-25 minuti.
Far raffreddare bene, sformare ed adagiare sul piatto di portata, cospargere di zucchero a velo.
Per la decorazione con i fiori freschi, se gradita, basta usare fiori tagliati a misura, dal gambo fasciato in carta d'allumino per evitare che rilasci sostanze tossiche nel dolce, inseriti nel dolce dopo averlo forato delicatamente con uno stecchino. Un po' di fantasia ed il risultato sarà molto di effetto.

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Dopo, i fiori potranno essere raccolti in una ciotolina bassa (meglio se con l'aiuto di una spugna da fioraio) per decorare la tavola o un angolo di casa.

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Una crostata da rifare sicuramente.... per un momento di dolcezza da....

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...leccarsi i baffi!