Questo post, più che la descrizione di una ricetta, vuol essere un ringraziamento ed un piccolo omaggio a Marisa, una bella signora che da molti anni ogni estate prepara una buona marmellata con le more colte di persona. E’ infatti a lei che mi sono rivolta quando ho avuto la fortuna di ritrovarmi una quantità tale di more da desiderare, anziché mangiarle, di farne marmellata. Ho fatto molte marmellate nella mia vita, ma mai di more, e mi servivano consigli.
Forse le informazioni che mi ha dato Marisa su come procedere avrei potuto trovarle in internet, ma avevo motivo di credere, ed i fatti mi hanno dato ragione, che con la sua guida sarei riuscita a fare una marmellata perfetta.
Da qualche mese abito in un paesino dell’entroterra pisano, dove basta fare pochi metri a piedi per ritrovarsi nel verde, a ridosso di un basso monte dove facilmente si trovano piantine di aglio selvatico, rovi di more, fichi e molto altro. Pochi giorni fa nel corso di una lunga passeggiata mi sono ritrovata a cogliere a piene mani more mature al punto giusto, e dopo la telefonata a Marisa mi sono messa all’opera per farne una delizia da assaggiare in quei mesi in cui le passeggiate nel verde saranno un po’ più complicate da fare rispetto ad oggi, e sentirò un po’ la nostalgia dei profumi che offre questo posto sotto il sole.
La ricetta:
Ingredienti: more e zucchero. La quantità di zucchero viene decisa dopo il primo procedimento.
Primo procedimento: mettere in una pentola le more ben lavate e farle cuocere a fuoco lento finché non si disgregheranno un po’. Farle intiepidire, poi passarle nel passaverdure usando il colino più stretto, in modo che i semi dei frutti non passino. Lavorare finché dai semi non uscirà più neanche una goccia di succo e polpa. E’ la fase più noiosa ma anche la più importante, e ridurrà a circa la metà il peso iniziale delle more.
Secondo procedimento: pesare le more passate, rimetterle nella pentola ed aggiungere metà dose di zucchero rispetto al peso delle more. Le mie more passate pesavano 400 grammi, quindi ho aggiunto 200 gr di zucchero. (Piccola parentesi: a me le marmellate non piacciono molto dolci, tanto che qualunque frutta io usi tendo a mettere circa la metà di zucchero rispetto al peso della frutta, niente vieta ovviamente che se ne usi di più, le ricette tradizionali parlano di uguale quantità di frutta e zucchero…. a me sembra davvero troppo, e sì che sono golosissima). Rimettere il tutto sul fornello a fuoco basso e far bollire piano, girando spesso, finché il tutto non si addensa. Per capire se la marmellata è pronta, prelevarne un cucchiaino, adagiarla su un piattino, far raffreddare bene e saggiarne la consistenza. Non posso dare tempi di cottura precisi perché dipendono ovviamente dalla quantità di frutta, nel mio caso è bastato un quarto d’ora o poco più. A questo punto travasare ancora bollente nei vasetti, coprire con carta forno, chiudere ermeticamente, far raffreddare col vasetto a testa in giù.
Risultato: solo due barattolini piccoli ed uno medio di marmellata…. ma così buona che non potevo non ringraziare qui Marisa, aggiungendo al mio grazie un sincero abbraccio.
Credo che teoricamente la marmellata appena fatta dovrebbe riposare per un po' di tempo prima di poterla mangiare............ io non ho aspettato più di tre giorni, e non me ne sono pentita.
Credo che teoricamente la marmellata appena fatta dovrebbe riposare per un po' di tempo prima di poterla mangiare............ io non ho aspettato più di tre giorni, e non me ne sono pentita.
Una ricetta semplice che forse a qualcuno sarà utile perché non ha a portata di voce una Marisa … a questo qualcuno dico di procedere con fiducia, perché il risultato sarà da…..
… leccarsi i baffi!!!
Anna