Gianna l’avete già conosciuta qui, ma per conoscerla meglio visto che spero che capiti spesso su queste pagine, leggete anche qui: vi prego di credere che non l'ho pagata per farle dire quello che dice di me, che mi sono emozionata nel leggere le sue parole, ed anche che quello che non dice di sé è che è una splendida ragazza, dotata di un sorriso solare che scalda il cuore. Il resto ve lo dirà lei se vorrà, da oggi su questo blog avrà una pagina sua, dove mi limiterò a copiare ed incollare il materiale che lei mi vorrà inviare. Questa sacher torte a me verrebbe da dire che è da leccarsi i baffi… ma la pagina è sua e d’ora in poi non ci metto più becco e lascio la parola a lei
Prima di scoprire la mia celiachia avevo preparato diverse volte la Sachertorte al mio fidanzato, che ne va matto. Quest’anno, volendo replicarla per festeggiare il suo compleanno, avevo inizialmente pensato di fare la classica versione con glutine, spaventata dalla possibilità di sbagliare ottenendo un risultato scadente, nel caso mi fossi “lanciata” nella versione gluten free. Poi ho chiuso gli occhi un attimo, ed ho rivisto la solita scenetta di me che servo il dolce agli altri e mi siedo a guardarli mentre lo mangiano, compatendomi con le solite frasi del tipo “poverina, non lo puoi mangiare…” “Certo, che bel sacrificio, ma come fai?”, eccetera.
Intendiamoci: nessuno muore se si priva di un dessert. Ma la celiachia rende diversi in maniera paradossale, perché è una non-malattia. E pone in una condizione di discriminazione perché, in momenti di convivialità, si è obbligati a renderla pubblica, a condividerla anche se non si vorrebbe.
Ciò premesso (chiedo scusa per lo sfogo…!), ho voluto tentare la sfida della Sacher senza glutine. È una torta che si prepara con poca farina, quindi ho pensato che la sostituzione con le farine prive di glutine potesse dare un risultato accettabile.
Il procedimento è un po’ laborioso, io di solito la faccio in due giorni (un giorno la base e il giorno successivo farcitura e ricopertura con glassa), ma può andar bene anche se si organizza il lavoro dividendolo tra mattina e pomeriggio.
Il risultato (anche perché si trattava di un primo tentativo) ha pienamente soddisfatto celiaci e non, fatto contento il mio fidanzato e reso orgogliosa me di aver trasformato questa ricetta in una versione nuovamente “accessibile”.
Grazie ad Anna per l’opportunità che mi offre di poterla condividere con tutti voi!
Ci tengo a precisare che qualsiasi commento per un’eventuale revisione della ricetta è ben accetto. Il risultato finale è molto buono ma può naturalmente essere migliorato. Sarei quindi orgogliosa se i lettori più esperti di me nella cucina senza glutine mi aiutassero a perfezionare questo lavoro.
Ingredienti (NB quelli contrassegnati da ** devono essere garantiti senza glutine come da prontuario A.I.C oppure come segnalato in etichetta con la dizione “senza glutine”)
- 150 g di burro
- 250 g di cioccolato fondente: io ho mescolato in parti uguali cioccolato fondente al 50% circa e cioccolato fondente al 70% **
- 150 g di farina senza glutine (nel procedimento sono specificate le marche utilizzate)
- 5 uova
- 1 bustina di vanillina**
- 2 cucchiaini di lievito **
- 150 g di zucchero
- 1 barattolo di marmellata di albicocche
- 300 g di cioccolato fondente per la glassa **
- 150 g di zucchero a velo per la glassa **
- 150 ml di acqua
PREPARAZIONE
1- Preparazione e cottura della base.
Sciogliere il cioccolato a bagnomaria (io ho aggiunto 4 quadratini di cioccolato in più in previsione del cioccolato che sarebbe rimasto attaccato alla pentola).
Mescolare il burro con 80 g di zucchero fino ad ottenere una crema omogenea.
Aggiungere il cioccolato fuso, i 150 g di farina e i due cucchiaini di lievito e mescolare bene. Io ho usato un mix di farine così composto: 50 g di farina di riso, 50 g di farina Biaglut per pane e paste lievitate, 50 g di Maizena (come da prontuario). Il lievito da me utilizzato era quello di marca Colombo.
Unire quindi i 5 tuorli d’uovo e mescolare bene.
Montare a neve i 5 albumi ed aggiungervi i restanti 80 g di zucchero e la vanillina ed unire i due composti delicatamente mescolando dal basso verso l’alto per non “smontare” gli albumi.
Si otterrà un impasto soffice e gonfio,
che dovrà a questo punto essere versato in una tortiera precedentemente imburrata ed infarinata (io ho usato una tortiera a cerniera da 24 cm di diametro), ed infornato a 160° (forno precedentemente riscaldato e già a temperatura) per 50 minuti. Vale la “prova stecchino”!.
Trascorso il tempo di cottura, togliere dal forno e lasciar raffreddare per qualche ora (io mi sono dedicata a questa fase con un giorno di anticipo rispetto a quello in cui avrei voluto servire il dolce).
2- Farcitura con la marmellata di albicocche.
Tagliare la torta a metà: raccomando di usare molta delicatezza perché è molto “fragile” e la sua friabilità è accentuata dall’assenza di glutine nell’impasto. Se tuttavia qualche pezzetto dovesse rompersi non disperate, perché la copertura finale con la glassa di cacao maschererà molto i difetti.
Scaldare nel microonde (io ho impostato 2 minuti a 300 W) la marmellata di albicocche dopo averla versata in una ciotola e stemperata con 2-3 cucchiai di acqua: diventerà in questo modo più fluida e quindi più facilmente spalmabile. Se non si dispone di un forno a microonde si può scaldare la marmellata a bagnomaria. Farcire la torta.
Ricomporre la torta e spalmarla in superficie con la marmellata di albicocche (serve a renderla più “appiccicosa” in modo da far attaccare meglio la glassa di cioccolato).
Come ho cercato di mostrare nella foto, io ho trasferito a questo punto la torta su una gratella sopraelevata, posta su una base fatta di fogli d’alluminio, per facilitare la copertura con glassa dei lati e perché durante la fase di glassatura molta glassa cola sul piano di lavoro, solidificando molto rapidamente (sarà quindi molto difficile da pulire).
Iniziare la preparazione della glassa: durante questa operazione, che richiederà pochi minuti, la torta andrà lasciata riposare all’aria.
3- Glassatura.
Preparare in una pentola col fondo spesso uno sciroppo con 150 ml di acqua e 150 gr di zucchero. Spezzettarvi dentro 300 gr di cioccolato fondente e cuocere a fiamma bassa, mescolando di continuo, fino a che il preparato non diverrà di consistenza fluida e liscia. Versarlo quindi sulla superficie della torta spalmandolo con il dorso di un cucchiaio ed avendo cura di coprire bene anche i bordi. Lasciare un po’ di glassa per eseguire in superficie, se si vuole, la classica scritta Sacher.
Mettere la glassa lasciata da parte in una
sac à poche con beccuccio sottile e comporre la scritta
Sacher.
La torta a questo punto è pronta: prima di gustarla lasciarla solidificare completamente qualche ora (da 2 a 4 ore) a temperatura ambiente.
Gianna
… ehi… pss pss… sono Anna… non posso fare a meno di ribadire... che dite, non trovate anche voi che sia da leccarsi i baffi???