Si mangia per vivere, non si vive per mangiare

Si mangia per vivere, non si vive per mangiare
Si mangia per vivere, non si vive per mangiare

martedì 31 maggio 2011

Pane e schiacciatine con lievito madre , senza glutine

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“Le cose più belle della vita o sono immorali, o sono illegali, oppure fanno ingrassare”
 (George Bernard Shaw)

Ebbene sì, ci sono ricaduta,  è diventata una specie di droga, apro il frigo, vedo il mio lm addormentato e drin, come per il cane di Pavlov scatta il desiderio insopportabile di fare il pane o qualunque altra cosa pur di svegliarlo. Così ieri l’ho rinfrescato, ho impastato, ho gongolato mentre sia lui sia l’impasto gonfiavano a vista d’occhio, e poi per evitare altre tentazioni l’ho congelato.

Almeno non lo vedo e non pecco A bocca aperta

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E come al solito mi sono meravigliata davanti a questo piccolo miracolo della natura. Poca fatica e grande risultato. E gioia profonda, in barba alla dieta, nell’addentare questa crosta croccante dal cuore morbido, e nel vedere che anche chi tra i miei commensali potrebbe mangiare il pane glutinoso preferisce alla grande questo Sorriso

Ed ecco la ricetta, banalissima.

Ingredienti: 500 gr di lievito madre, 500 di farina Bi-Aglut per pane e paste lievitate, 500 di farina Mix B Schar, acqua quanto basta (circa 1 litro) per un impasto molto morbido (non così morbido però da non riuscire a lavorare con le mani, pur con l’aiuto di un po’ di farina per dare forma), 5 cucchiai di olio extravergine di oliva, sale a piacere, sale grosso tritato per cospargere le schiacciatine, semi di papavero e di sesamo per cospargere le pagnotte. Con queste quantità ho fatto 6 pagnotte e 16 schiacciatine. Sono convinta di poter usare dosi minori di lm rispetto alla farina (Olga insegna), soprattutto con questo caldo, ma non ho ancora osato sperimentare. Sono rimasta strabiliata dalla velocità con cui l’impasto è lievitato.

Procedimento: sciogliere il lm in una parte della dose di acqua, ed impastarlo con la farina ed il sale. Quando il tutto è ben amalgamato aggiungere l’olio e lavorare ancora. Dare forma, cospargere le schiacciatine di sale dopo averle spennellate con olio e le pagnotte di semini dopo averle spennellate con latte. Mettere a lievitare in luogo caldo, il che in questo periodo non è un problema.

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Infornare a 220°C in forno ventilato, le schiacciatine cuociono molto velocemente, circa 15-20 minuti, per le pagnotte ci vorranno circa 30 minuti ma dipende ovviamente dalla grandezza.

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Che dire? Grazie, come sempre, a Olga e Vale. A Tinny un incoraggiamento, è più facile di quel che sembra!


E in barba alla linea…


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… lecchiamoci i baffi!

lunedì 30 maggio 2011

Carciofini sott’olio

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Chi ha un orto sa che di carciofi ormai ne sono rimasti pochi, e piccoli. Mia mamma mi ha regalato forse gli ultimi della stagione, e li ho messi sott’olio usando una ricetta facile facile del mio mitico maestro di cucina, Antonio Malanca.

Ingredienti per 6/7 porzioni: 30 carciofi piccoli, olio extravergine di oliva 3 bicchieri, aceto rosso 1 bicchiere (ma a dire il vero io ce l’avevo bianco e sono venuti buonissimi lo stesso), sale, pepe in grani.


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Procedimento: pulire i carciofini togliendo le foglie dure e la parte superiore delle foglie (per evitare che vi anneriscano le mani usate i guanti). In una pentola idonea versare l’olio e l’aceto, metterci i carciofini, portare ad ebollizione per 3 minuti e spegnere.


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Far raffreddare, poi versare carciofi  e liquido di cottura (cercare di usare solo l’olio e non l’aceto) in un barattolo di vetro, aggiungendo qualche grano di pepe e se necessario ancora olio per coprire bene. Chiudere i barattoli. Si possono mangiare dopo 15-20 giorni… così dice Antonio, ma noi li abbiamo mangiati subito ed erano perfetti. Anzi…


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… da leccarsi i baffi!



















domenica 22 maggio 2011

Pasta con filetto di branzino

 bilancia    
Ragazze mie questo blog è del tutto incompatibile con la mia dieta. O forse è la mia dieta che è del tutto incompatibile con me!!!
Il problema è che amo troppo cucinare e amo troppo mangiare… così mi basta fare un giretto sui vostri blog e sembro il cane di Pavlov, campanellino e vai, voglia matta di cucinare e mangiare. Per punizione vado a correre e credete con questo caldo è durissima, piccola gratifica della bilancia ma poi rieccomi qui  a soffrire davanti ai vostri manicaretti, come un assetato nel deserto davanti ad un miraggio.
Insomma in questo periodo in casa mia si panifica ben poco, la pizza è bandita, il pane è un lontano ricordo, la pasta a piccole dosi manco fosse una terapia…
Però che risultati! In un mese ho perso tre grammi!!! Allora oggi posso concedermi un po’ di pasta, wow!!!

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Me la sono preparata con un sughetto decisamente light, delicato ma saporitissimo, mia versione molto leggera di una pasta annusata (era glutinosa) in un ristorante all’aperto ad Orbetello lo scorso settembre e che ho voluto reinventare. Una ricetta facile facile… l’unica difficoltà la trovo nello sfilettare il pesce, ma basterebbe farlo fare in pescheria :)

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Ingredienti: per sei persone ho usato tre branzini medi, di cui ho usato solo i filetti, aglio, peperoncino in polvere, olio extravergine di oliva, 7/8 pomodorini Pachino belli rossi, vino bianco, prezzemolo,  pasta corta (ho usato le Veneziane). N.B. con i resti del pesce, si può fare un brodo in cui cuocere la pasta (fumé).

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Procedimento: soffriggere l’aglio ed il peperoncino, aggiungere poco vino bianco, poi i filetti, salare e portare lentamente a cottura spezzettando i filetti. Tagliare a pezzi i pomodorini ed aggiungerli al sugo. Cuocere la pasta al dente nel fumé filtrato (ovviamente questo è facoltativo) e terminare la cottura nel sugo, aggiungendo un po’ d’acqua di cottura.
Spolverare con prezzemolo tritato, servire subito e…….

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…… leccarsi i baffi!




mercoledì 4 maggio 2011

Finger food… rigorosamente senza glutine

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 Sushi Nori a modo mio


Premetto che non adoro il sushi. Il pesce mi piace cotto, le alghe mi fanno senso, il riso mi piace al dente….. così qualcuno si chiederà, allora perché lo hai fatto?

Perché lo trovo coreografico. Ad esempio quei piccoli cilindri dai colori tenui e dal bordo nero li ho sempre trovati deliziosi, bellissimi, terribilmente invitanti. Così, alla ricerca di una idea per scattare foto idonee al gioco on-line organizzato da Atmosfere Italiane, ho pensato che in fondo non è necessario usare pesce crudo o ingredienti misteriosi e magari pure a rischio di glutine, e che comunque mi andava proprio l’idea di sorprendere i miei ospiti portando in tavola nelle mie belle ciotoline monodose qualcosa di insolito rispetto alla mia cucina piuttosto classica.

Le alghe le avevo comprate mesi fa… prima del terremoto, prima della contaminazione del mare. Non so quanto sia sicuro usare quelle confezionate dopo… ma questa è un’altra storia.

Confezione alla mano, leggo le istruzioni dettagliate su come cuocere il riso e come confezionare i rotolini, studio tutto quasi a memoria… e poi faccio di testa mia. E’ un sushi molto italianizzato il mio…. però è piaciuto moltissimo, e l’importante per me è questo!

Ingredienti: per una ventina di cilindretti, quattro fogli di alghe pressate, 150 gr di riso (ma me ne è rimasto un po’), 70 gr di salmone affumicato, 2 zucchini tagliati a fettine sottili.

Procedimento: la cottura del riso per i giapponesi è un rito particolare… io l’ho seguito solo in parte. L’ho lavato per bene, cambiando due volte l’acqua finché non è rimasta limpida, poi l’ho messo sul fuoco nell’acqua fredda. Dal momento in cui l’acqua ha iniziato a bollire ho fatto passare 10 minuti e per me era cotto…. per i giapponesi, va lasciato in acqua a finire di assorbirla, ma io sinceramente non ho avuto il coraggio di farlo, pensando che sarebbe diventato una pappetta. Così l’ho scolato dalla poca acqua rimasta, l’ho sciacquato brevemente per togliere l’eccesso di amido, ci ho aggiunto un cucchiaino di aceto ed uno di zucchero, ho mescolato bene e l’ho versato in una ciotola per farlo raffreddare. Probabilmente doveva stare più insieme, ma non ho avuto difficoltà a comporre i miei rotolini per cui…. per me va bene così!

Ho cotto nel microonde per 3 minuti, senza nessun condimento, le fettine di zucchini.

Una volta freddo il riso, ho steso il primo foglio di alghe sulla classica tovaglietta di bambù…. poi ho pensato che rischiavo di sporcarla un po’ e quindi ci ho appoggiato un foglio di carta forno. Ho versato tre cucchiai di riso sul foglio di alghe lasciandone libero circa un terzo, poi ho appoggiato nella parte centrale una striscia di salmone ed una fettina o due di zucchino, così:

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Poi ho arrotolato, aiutandomi con la carta forno, l’alga ed il riso fino a chiudere il cilindro, cercando di pressare bene il riso. Ho bagnato con un pennellino intriso nell’acqua il bordo libero vicino al cilindro formato, ho tagliato l’eccesso ed ho sigillato bene.
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Infine con un coltello affilatissimo ho tagliato in piccoli pezzi il rotolo, formando  i classici cilindri.
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Li ho appoggiati poi uno ad uno nelle ciotoline nere da finger food della Atmosfere Italiane, incantata dal contrasto dei colori. Li ho serviti accompagnati da salsa di soia (quella senza glutine della Ki group) a parte, dove inzuppare i cilindretti, e senza posate, sennò che finger food è???
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 Sarà stato anche un sushi troppo italiano, ma i miei ospiti… indovinate un po’? si sono….

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… leccati i baffi!!!

Pomodorini ripieni

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Sere dopo, per il solo gusto di stupire la mia famiglia, è stata la volta dei pomodorini ripieni. Facili da vergogna… ma anche questi coreografici e gustosi.

Ingredienti: pomodorini rotondi, Philadelphia classico, erba cipollina, capperi, qualche foglia di insalata gentile.
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Procedimento: lavare ed asciugare i pomodorini, tagliarne la parte superiore e svuotarli pazientemente dei semi. Lavorare il Philadelphia in una ciotola per renderlo cremoso e trasferirlo in un sac-à-poche o in una siringa da dolci. Riempire i pomodorini, spolverizzarli con l’erba cipollina, appoggiarvi sopra un cappero, adagiare su una fogliolina di insalata in un cucchiaio di Atmosfere Italiane. Non sono carini? E nella loro semplicità sono da…

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… leccarsi i baffi!     



Con queste due ricette (e forse altre...?) partecipo al gioco on-line di Atmosfera Italiana.




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E partecipo anche al contest di Bietolina!