Si mangia per vivere, non si vive per mangiare

Si mangia per vivere, non si vive per mangiare
Si mangia per vivere, non si vive per mangiare

sabato 26 maggio 2012

Ciao piccola




Ti ho dato un ultimo bacio. Ti ho accarezzato il viso magro e sofferente per l'ultima volta, e ti ho scaldato le mani tanto sottili da aver paura di spezzarle.

Poi, mentre il mondo continuava a girare e uno spicchio di luna se ne andava indifferente a spasso per il cielo, te ne sei andata lasciandoci orfani del tuo sorriso.

Abbiamo pianto, abbracciati. Poi ti abbiamo ricomposta, pulita, vestita con le cose che amavi. Ti abbiamo coperto la testa con un foulard che ti piaceva. Dopo tanta sofferenza, le tue labbra hanno ritrovato un sorriso dolce, quello di chi finalmente è in pace, e si trova in un luogo dove sorridere non è più così difficile.

Non so dove tu sia. Non so che cosa sia rimasto di te. Non so se vedi, se senti il dolore delle persone che ti amavano, e che sempre ti ameranno. La tua casa invasa da parenti e conoscenti, i singhiozzi dei tuoi amici più cari, le parole dolci di tua nonna e di tua mamma, quelle affettuose e perfino scherzose del tuo babbo e delle tue zie, il pianto disperato di chi era innamorato di te.... chissà cosa, quanto di tutto questo ti arriva, ma voglio credere, oggi più di sempre, che la vita non finisca con l'ultimo respiro, che al di là della soglia che hai superato stanotte qualcosa ci attenda, qualcosa di migliore. E che da lì, tu ci stia sorridendo.

Sapevo da molti mesi che sarebbe arrivato questo momento. Mesi in cui il pensiero di te, della tua sofferenza e del tuo coraggio, è stato in cima a tutto il resto; mesi in cui non sono  riuscita a fare tutte quelle cose che ho sempre fatto con piacere, leggere, scrivere, guardare le stelle, fotografare o cucinare...  niente mi dava sollievo, niente mi dava  gioia. Da molto tempo mi sentivo come un piccolo animale che sta in un angolo a leccarsi le ferite, impedendo a chiunque di avvicinarsi,  di entrare nel mio dolore. Io che ho sempre fatto tutto con la gioia di vivere nel cuore ed una canzone sulle labbra, mi alzavo col cuore a pezzi e vivevo tutta la mia giornata con un'oppressione sul petto che non mi abbandonava un attimo. Dormivo a tratti, mi svegliavo ripetutamente sperando di aver fatto uno stramaledetto incubo, e non riuscivo a riaddormentarmi per il dolore. Dolore... che altra parola usare quando qualcuno prende il tuo cuore e lo pesta a sangue; prende la tua gioia di vivere e la fa a pezzi; prende la tua allegria e la lapida; prende il sole che hai dentro e lo  trasforma in pioggia gelida. 


Dolore per tre persone che amo, tre persone incredibilmente coraggiose la cui vita per troppo tempo è stata un calvario.

Forse dovrei chiedere scusa a chi in questo periodo mi è stato vicino... a partire da mio marito. Sono stata insopportabile, l'opposto della donna solare ed allegra che ero, le lacrime sempre pronte, un'insofferenza nei confronti di tutto che spaventava me per prima, l'incapacità di sorridere ed ancor più di far sorridere. Da oggi, anzi da stanotte, voglio dimenticare la mia sofferenza, e ritrovare in me la forza di sorridere per i miei amici di sempre, quelli con cui ho diviso tutto negli ultimi trent'anni,  senza immaginare che il dolore più grande che un genitore possa ricevere sarebbe toccato proprio a due di noi, mentre gli altri due avrebbero assistito impotenti, addolorati, attoniti.


Ciao piccola... ero con te quando sei nata... ero con te quando te ne sei andata. E nel mezzo, quante giornate felici, quante altre tristi, quante parole e quanti silenzi. Quanti baci a quella bambolina dai boccoli biondi e dagli occhioni dolci, quanti complimenti a quella ragazzina diventata donna, così bella, solare, con quel sorriso da pubblicità. Così ti voglio ricordare.. sorridente e truccata accanto alle mie figlie nell'ultimo compleanno passato insieme, quando il male già ti stava distruggendo ma tu continuavi a sorridere al mondo ed alla vita, piena di coraggio e di speranze.

Ciao piccola... ovunque tu sia, sono sicura che sei lontana da ogni sofferenza, e saprai perdonare le nostre bugie, le verità che ti abbiamo nascosto e le false illusioni che ti abbiamo dato. Perché saprai che l'abbiamo fatto per amore.

13 commenti:

  1. non ti conosco, ma leggendo le tue parole mi son scese le lacrime...

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  2. non so cosa dire, tutto appare banale, ti lascio un abbraccio affettuoso e un bacio :-X

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  3. :cry: Un grande abbraccio...

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  4. Appena mi riprendo anche io ti faccio una telefonata. Ti sono vicina

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  5. Ora capisco tante cose...ultimamente i segnali erano tanti ma potevo solo immaginare...un abbraccio sincero

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  6. cara anna, ho letto l'altro giorno ma non sono riuscita a lasciare un commento. non trovavo parole che non fossero banali e vuote.
    ma questo post mi è rimasto dentro. e sono voluta tornare. perché alla fine, in questi casi, c'è una cosa sola da fare: lasciare un segno, mandare un abbraccio, per quanto virtuale. e questo io farò.

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  7. non ci sono parole che possano lenire un dolore così grande, posso solo donarti un abbraccio fortissimo che viene dal cuore

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  8. Anna, ho letto solo oggi il tuo post.
    Quanto dolore e quanta sofferenza per quella piccola vita.
    Mi hanno straziato le tue parole.
    Anche ora che ti scrivo una lacrima scende giù.
    Perché quando una vita piccola se ne va, anche se non la si conosce, è come se se ne andasse via un nostro figlio.
    Un abbraccio fortissimo. Emanuela

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  9. Mi dispiace...un forte abbraccio!!Valentina

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  10. Capito qui per caso...
    provo tristezza,voglia di piangere,commozione...
    che la forza, la speranza,l'amore e la gioia di vivere possa accompagnare per sempre chi è stato vittima di tanto dolore!
    Con sincera partecipazione,
    Alba

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  11. cara Anna,
    il dolore innocente dei bambini è forse la cosa che scuote più in profondità le nostre certezze e richiama molto da vicino lo scandalo della croce di Cristo; purtroppo non possiamo eliminare la sofferenza dal mondo; possiamo soltanto darle un senso!!!
    Ti abbraccio

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