Si mangia per vivere, non si vive per mangiare

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Si mangia per vivere, non si vive per mangiare

domenica 12 dicembre 2010

Minestra di pesce di mare



Questo è uno di quei piatti toscani che ho imparato a cucinare seguendo i corsi di Antonio Malanca, pisano DOC,  persona estremamente simpatica, appassionato di cucina tipica pisana che rende ogni piatto, anche il più semplice, una poesia...  Non avrei mai pensato che semplici minestre di verdure o pesce potessere essere così gustose, lui mi ha insegnato a valorizzare ed apprezzare anche gli ingredienti più poveri e, perché no, anche a conoscere i termini  tipicamente toscani come quello del misto di pesci che caratterizza questa minestra: la "paranza", che non è altro che quel misto di pesciolini che si usano solitamente per la frittura, detti anche "fritto di barca".

Ingredienti per 4 persone: 1 kg di paranza o fritto di barca, aglio, cipolla, 400 gr di polpa di pomodoro, rosmarino, sedano, 1 carota, olio extravergine di oliva, sale, peperoncino.

 

Procedimento: mettere a bollire 1/2 litro di acqua leggermente salata. Pulire i pesciolini lasciando però le teste (nelle mie foto quelle non ci sono, perché ho trovato il pesce già pulito). Soffriggere in abbondante olio l'aglio, il rosmarino, il sedano e la carota tagliati grossolanamente. Quando ben rosolati, aggiungere la polpa di pomodoro, metterci una puntina di peperoncino  ed aggiustare di sale. Far cuocere per qualche minuto.


A questo punto mettere nella pentola i pesci, aggiungere un paio di ramaioli di acqua bollente e far cuocere 15-20 minuti, finché i pesci non saranno ben sfatti.


Passare il tutto un po' alla volta, versando man mano insieme al pesce qualche ramaiolo di acqua. Ne deve risultare una minestra liquida ma non troppo, nella quale cuocere un po' di pasta da brodo o, se si preferisce, da versare direttamente nei piatti insieme a qualche crostino di pane abbrustolito.

 Il risultato è...


... da leccarsi i baffi!!!



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